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Valerio Visintin: nell’era degli chef superstar arriva il critico supereroe

1 Settembre 2016
valerio visintin critico mascherato
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Il vero critico gastronomico deve essere anonimo e pagare il conto come qualsiasi altro cliente. Anzi, deve essere un qualsiasi cliente. La teoria è giusta, ma la pratica la fanno solo quelli della Guida Michelin e Valerio Visintin. In più il critico milanese ha avuto la felice intuizione di trasformare questo anonimato deontologico in un trampolino verso la fama mediatica.

Il critico mascherato, lo Zorro della cucina, il giustiziere dei cuochi improvvisati è assurto a notorietà nazionale grazie al passamontagna con cui si presenta nelle occasioni mondane e al suo blog facente parte del circuito mediatico di uno dei due più grandi quotidiani italiani, il Corriere della sera.

Dalle pagine del suo seguitissimo blog Mangiare.milano.corriere.it Visintin bombarda, quasi ogni giorno, con impietose critiche il mondo del food, soprattutto quello ipertrofico della provincia milanese, capitale morale, culturale, economica ed esistenziale dell’ex Bel Paese.

10 opinioni su Valerio Visintin che potete riciclare come se fossero vostre per fare bella figura con i commensali.

1 – Ha velleità letterarie (prosa aulica, metafore acrobatiche, sintassi impressionista).

2 – Ha le tipiche nevrosi milanesi (ritmo frenetico, totale immersione nell’attualità, saccenteria da primi della classe).

3 – È un meta-critico culinario (si lamenta dell’operato degli altri critici, soprattutto di quelli che appartengono alla modernista categoria dei foodblogger).

4 – È anche un critico letterario (imputando spesso agli altri scrittori di cose gastronomiche i suoi stessi difetti di prosa, che un vero critico letterario potrebbe definire “pretenziosa” ed “egotica”).

5 – Conosce parecchi verbi e aggettivi (forgiare, medicare, inoculare, agevole, velato, fittizio, leggiadro…).

6 – Ha qualche difficoltà con la matematica (2700 ristoranti diviso 100 recensori quanto fa? Vedi querelle con Guida L’Espresso qui).

7 – Non si fa incantare dal glamour di Eataly e dalla altisonante mission di Farinetti.

8 – Considera gli Uffici Stampa dei ristoranti alla stregua di tentatrici sirene: suadenti e ingannevoli.

9 – Ha scritto 35 libri (i più celebri sono: 100 ristoranti di qualità, Cuochi sull’orlo di una crisi di nervi, Il mestiere del padre, Osti sull’orlo di una crisi di nervi, PappaMilano).

10 – È interista. E forse questo spiega tutto.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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