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La cucina da re di Nino Bergese

9 Dicembre 2016
Contenuti

Nacque a Saluzzo nel 1904, originario di famiglia modesta e rappresenta ancora oggi la storia della cucina italiana.
Parliamo di Nino Bergese, già al lavoro dietro i fornelli all’età di 13 anni, per la famiglia del Conte Bonvicino sotto la guida del maestro Giovanni Bastone, futuro cuoco di casa Agnelli.
È in quegli anni che Nino Bergese apprende le ricette carpite dal suo mentore, annotate su un diario, che diventa per lui il suo tesoro.
A sedici anni è aiuto cuoco per il Conte Costa Carrù della Trinità, dove Nino Bergese ha l’onore di cucinare per i sovrani d’Italia, per il re Fuad d’Egitto, il Duca d’Aosta e il Duca di Genova.

 

La torta di compleanno per Umberto di Savoia

È stato Nino Bergese a preparare la torta per il 21° compleanno di Umberto di Savoia: una torta fiorentina, a base di pastafrolla, crema pasticcera, fondant al cioccolato e ghiaccia reale a base d’albume e zucchero a velo.

Lo chef dei re

Oltre ai reali di Savoia, Bergese è stato anche lo chef di tante altre famiglie aristocratiche, come i marchesi Baldi e i marchesi Medici del Vascello, i Wild, ricca famiglia di cotonieri e per il conte Alborio Mella di Sant’Elia.

Il ritiro a Genova

Dopo la seconda Guerra Mondiale, Bergese si ritira a Genova dove apre in Vico Indoradori, il ristorante La Santa. È qui che i suoi clienti hanno il piacere di assaggiare le sue prelibatezze, ricette sopraffine di una cucina tradizionale ben calibrata nei sapori, tanto che nel 1969, il locale conquista due stelle della guida Michelin.

 

Il ristorante dei vip dell’epoca

Presto il ristornate La Santa diventa il luogo di ritrovo dei vip dell’epoca: esponenti del mondo della cultura, del cinema, dell’arte e appassionati della buona cucina italiana, si riuniscono qui.
E pare che anche i re senza trono come Costantino di Grecia e Michele di Romania presto fanno tappa nel noto ristorante.

Le ricette di Nino Bergese

Grazie all’intervento di Giangiacomo Feltrinelli, Bergese si convince anche a raccogliere le sue ricette in un libro dal titolo “Mangiare da re”, pubblicato dopo la morte dello chef.
Quella lasciata da Nino Bergese è un’eredità culinaria importantissima, testimonianza di un’alta cucina italiana, in parte scomparsa e in parte rediviva grazie ai più grandi chef italiani di oggi.

Il talento d’altri tempi che ha segnato la storia della cucina italiana

Chi lo ricorda e chi ha scritto di Bergese, non ha potuto non sottolineare il talento dello chef piemontese, un vero e proprio artista in cucina, capace di unire la preziosa tecnica appresa in anni di esperienza formativa e a una creatività che sapeva esprimersi liberamente.
La sua fama a livello mondiale, non a caso, gli valgono ancora oggi l’appellativo di “Cuoco dei re, re dei cuochi”.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

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– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

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COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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