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Chi fa il panettone più buono d’Italia?

29 Dicembre 2016
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Per la legge italiana il panettone, per dirsi tale, deve essere fatto con ingredienti precisi: farina, zucchero, uova fresche (i tuorli devono essere almeno il 4% del peso complessivo), burro (almeno il 16%), uvetta e scorze di agrumi candite (almeno il 20%) e ovviamente lievito naturale. Ma poi ogni pasticcere ci mette del proprio, in termini di qualche ingrediente in più, oppure con una cottura particolare, oppure con una grande tradizione alle spalle.
Il migliore panettone d’Italia viene deciso ogni anno al Panettone Day, organizzato presso il Palazzo delle Stelline di Milano. La giuria è composta da Iginio Massari (presidente) con Sal de Riso, Gino Fabbri e Chiara Maci.
Ecco i vincitori 2016.

Categoria Panettone Tradizionale: Le Mille Voglie di Specchia (Lecce)

Il panettone più buono d’Italia viene realizzato 1.100 chilometri più a sud, in provincia di Lecce. Il pasticcere Giuseppe Zippo coglie il prestigioso premio, a coronamento di una grande sapienza artigianale e di un infinito amore per la sua professione. Qualità ben raccontate dai molti fan della sua pasticceria gelateria. Nel suo panettone c’è molta Puglia, con miele salentino, cubetti di cedro e arancia locali, e glassa di farina di mandorle pugliesi. Il tutto cotto in forno rotante. Per le pasticcerie meneghine la sua vittoria non deve essere stato un bel momento.

Categoria Panettone Creativo: Casa del Dolce di Cologna Veneta (Verona)

Giovanni Bertolini ha superato se stesso e la sua altissima tradizione pasticcera realizzando all’interno dell’impasto del panettone un finissimo mandorlato, a cubetti ed in pasta, e rifinendo poi il tutto con una ghiaccia di mandorle finemente tagliate. Mangiarlo appena sfornato, ancora tiepido, è un’esperienza indimenticabile.
La vittoria di Bertolini nella categoria Panettone Creativo è tanto più degna di nota sapendo che a fine ottobre un corto circuito nel quadro elettrico del laboratorio ha provocato un incendio che ha compromesso, oltre all’area di lavorazione, anche i locali di imballaggio e stoccaggio di panettoni, stecche e torte di mandorlato.

Fonte: Panettone-day.it

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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