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Eugenio Boer e il ristorante senza menù, come nascono i concetti di degustazione

4 Aprile 2019
Eugenio Boer
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La scuola di Norbert Niederkofler e Gaetano Trovato ha dato i suoi frutti. Lo chef italo-olandese Eugenio Boer, docente del corso Arte dell’impiattamento di Italian Food Academy, stella Michelin per il locale Essenza, è ad oggi uno dei personaggi della gastronomia più conosciuti e amati in Italia. E quando l’avventura con il ristorante è finita, Boer ha deciso di intraprendere la strada più difficile, in pieno stile milanese. Anziché “rifugiarsi” nelle cucine dei grandi hotel, lo chef 40enne si è lanciato in un’avventura del tutto nuova. Dando vita a un locale raffinato e di lusso: si chiama Bu:r, un gioco di pronuncia sul suo cognome che si trova a Milano, in via Mercalli 22, in zona Molino delle Armi. Un ristorante alternativo, unico nel suo genere, impostato in maniera del tutto diversa dai classici luoghi in cui riunirsi per una semplice cena.

Bu:r, infatti, non prevede alcun menù, alcuna carta. Un’idea che Eugenio Boer aveva da tempo e che ha messo in pratica, una promessa fatta tempo addietro. Così come riportato dal magazine Vanity Fair, infatti, nel locale (i cui ambienti sono stati creati dall’architetto Mario Abruzzese), il menù è stato sostituito da otto “concetti di degustazione“, disposti in maniera circolare. Si può trovare l’Omaggio a Nino Bergese, uno dei più famosi chef italiani di tutti i tempi, Waste don’t Waste che, come il termine suggerisce, è un piatto preparato con gli scarti di lavorazione. Poi ancora Think Green, per quanto riguarda la cucina vegetale, a seguire Il Mare, Il Viaggio, La Cuisine du Marché (il cosiddetto piatto del giorno), Taverna SantoPalato e I Miei Classici.

Il cliente, una volta accomodatosi nel ristorante, potrà scegliere diverse soluzioni, chiedendo due, tre o cinque “suggestioni”, che si traducono in una serie di portate i cui prezzi vanno dai 65 ai 120 euro, al netto dei vini. Niente di strano o di difficile, anche perché poi la palla passa direttamente a Eugenio Boer che, in base ad alcune preferenze indicate dal cliente, crea i diversi piatti. Il percorso di degustazione avviene a ritroso, con riso e pasta spostati alla fine del menù, seguendo la tendenza di molti chef che adottano questo nuovo modo di mangiare.

La professionalità di Eugenio Boer non la si nota esclusivamente nei suoi piatti. Nulla è lasciato al caso nel suo locale. L’eccellenza è affidata anche al servizio gestito da Simone Dimitri. Mentre Yoel Abarbanel, in qualità di sommelier, potrà consigliare tra ben 350 etichette di vini pregiati.

In pieno stile milanese, Boer però non ha abbandonato del tutto le sue origini. L’attenzione a spazi e qualità delle materie prime richiamano anche la sua amata Olanda.

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