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Personal Chef o Chef a domicilio, come cambia il mondo della ristorazione

10 Marzo 2020
Contenuti

In un momento in cui si ripensano gli stili di vita, in cui da più parti c’è il desiderio o la necessità contingente di restare a casa senza però rinunciare alla bellezza della condivisione o all’importanza della buona cucina come mezzo di aggregazione, si fa avanti una figura professionale che già esisteva ma che in questo periodo, particolarmente complicato, sta tornando alla ribalta. Parliamo del Personal chef ovvero di un cuoco a domicilio, chiamato appositamente per organizzare un pranzo, una cena per un evento importante direttamente a casa del cliente.

Si tratta di una tendenza affermatasi negli Stati Uniti oltre 20 anni fa, arrivata da noi una decina d’anni dopo e che si è fatta strada lentamente fino a diventare, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, una importante alternativa alla frequentazione di ristoranti, spesso affollati, dove per mangiare bisogna prenotare mesi prima e dove spesso è difficile avere un rapporto diretto con il professionista.

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I motivi per cui si sceglie oggi un personal chef

Chi si affida ad un cuoco a domicilio, lo fa per diverse ragioni. E questo professionista risponde oggi davvero a esigenze particolari, quali:

  • Avere un cuoco tutto per sè a disposizione per un evento
  • Organizzare un evento o una cena a casa, in un’atmosfera intima e rilassata
  • Non dover prenotare un ristorante mesi prima
  • Essere certi di affidarsi ad un professionista che sa scegliere materie prime di qualità trasformandole in piatti eccezionali
  • Evitare posti affollati
  • Non dover cercare parcheggio
  • Poter condividere con parenti e amici un momento importante senza dover lasciare a casa gli amici a quattro zampe (spesso non accettati nei ristoranti) e non dover pensare a chi lasciare i propri figli, soprattutto se molto piccoli
  • Poter assaggiare piatti gourmet comodamente a casa e dopo cena rilassarsi in soggiorno sul divano con un ottimo vino o distillato
  • Sapere di essere “coccolato” con i propri commensali da uno chef di alto livello

Chi è il personal chef?

Il personal chef o chef a domicilio è colui che prepara una cena appositamente per il suo cliente, che ha quindi il vantaggio di rimanere a casa, di non dover combattere per trovare parcheggio o urlare per poter parlare con i suoi commensali sovrastando il volume della sala, potendo godersi una cena di alto livello nel massimo comfort e senza il minimo sforzo.

Il personal Chef non è un servizio di catering.

Spesso si confondono i due concetti, che invece sono ben distinti. Il personal chef non porta a domicilio il cibo già pronto ma si presenta con tutti gli ingredienti e gli strumenti che gli servono per preparare in loco i piatti.  Egli è a tutti gli effetti uno chef, un artista dei fornelli il quale, dopo aver fatto una preliminare ispezione della cucina del cliente, verificandone spazi, utensili e macchinari a disposizione, inizia a preparare le sue creazioni.

Il cuoco a domicilio si occupa di tutto, dalla spesa, momento importante per la scelta delle materie prime, alla consegna del cibo, dalla preparazione dei piatti alla mise en place, e poi il servizio in tavola e la pulizia. Di solito si affianca di uno o due collaboratori.

Diventare personal chef: cosa è necessario.

Per diventare un Personal Chef serve innanzitutto avere padronanza e conoscenza delle varie tecniche di preparazione e cottura degli ingredienti, una conoscenza approfondita delle materie prime, degli utensili e degli strumenti, ma non bastano queste cose.

Infatti uno chef a domicilio deve dimostrare di avere talento e creatività in cucina, deve procurarsi un’attrezzatura adeguata e quindi essere aggiornato sui nuovi strumenti a disposizione. Deve inoltre aver frequentato dei corsi Haccp e conoscere la qualità e le caratteristiche dei cibi, delle bevande, degli ambienti e delle condizioni e norme igienico-sanitarie necessarie per avviare e mantenere un’attività di questo tipo.

A completare questa formazione, sono poi le doti di intraprendenza, gentilezza, saper mettersi al servizio del cliente con discrezione, saper interagire nel giusto modo con i commensali, interpretandone gusti ed esigenze.

E poi la creatività: quello dello chef a domicilio è un lavoro che è sintesi di abilità tecnica e creatività. Dalla scelta del menù all’accostamento di vini e birre o la presentazione dei piatti, il cuoco deve saper mettere d’accordo capacità tecniche e estro, in modo che ogni piatto, evento e servizio porti la sua firma inconfondibile.

Deve inoltre conoscere e saper applicare le regole della comunicazione e autopromozione: spesso in questo settore è proprio il passaparola che elegge uno chef sul podio dei preferiti.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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