Anche l’occhio vuole la sua parte. Ed è per questo che in un settore come quello del food, in continua crescita anche grazie ai numerosi programmi Tv, l’impiattamento ha assunto una certa rilevanza. Il “piatto”, infatti, non deve essere ormai solo buono, ma anche bello da vedere e, nell’era dei social, da fotografare.
Libero sfogo quindi alla creatività degli chef. Senza mai esagerare, però, altrimenti si corre il rischio di presentare un piatto pacchiano e di cattivo gusto. Alla base di un piatto di successo ci deve essere semplicità e qualità, con l’attenzione concentrata sulla pietanza e non sui decori.
Vediamo quali sono gli errori più comuni da evitare, assicurandosi che l’impiattamento rimanga davvero un’arte.
- Non esagerare con l’olio: basta un filo a crudo, evitando così di trasformare la pietanza in una zuppa.
- Stop al letto di insalata: la verdura fa sicuramente bene alla salute, ma abusarne riempiendo i piatti di “foglie” fa male alla “vista”. Un gioco visto e rivisto, superato, ormai diventato banale.
- Solo alimenti commestibili: abbandonate l’idea di riempire i piatti con decorazioni non mangiabili quali fiori, erbette, carta stagnola e rametti vari.
- Piatto pulito: regola basilare dell’impiattamento è la pulizia dei bordi dei piatti, eliminando impronte e aloni.
- No ai piatti “arcobaleno”: l’impiattamento deve mettere in risalto la pietanza. Meglio quindi un piatto grande e bianco senza decorazioni multicolor, specie se la pietanza è già colorata di suo.
- Abbinamenti coerenti: questa è una delle regole più importanti, che vale sia per gli ingredienti, sia per le decorazioni e i colori.
- Non esagerare con le decorazioni: è il piatto il protagonista principale, non le decorazioni. Non occupate tutti gli spazi.
Il primo impatto con un piatto è visivo, basta poco, quindi, per rovinare un possibile capolavoro. Regole molto semplici ma che spesso non risultano cosi scontate.