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3 chef stellati per 3 piatti decisamente salati

14 Novembre 2016
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Quando si mangia – si sa – noi italiani non badiamo a spese. Ma a guardare il prezzo dei piatti che seguono, forse un pensiero al portafogli ci starebbe bene.
Impareggiabile, però, l’esperienza dei sensi tra questi capolavori dell’arte culinaria made in Italy, vere e proprie carezze per la vista e per il palato.
In un articolo apparso su Finedininglovers.it, sono stati selezionati i piatti più costosi dei più importanti chef italiani. Ecco di seguito 3 esempi da non perdere.
Protagonisti di questo viaggio nella cucina italiana decisamente luxury sono 3 chef stellati: Enrico Crippa, Massimo Bottura e Niko Romito, che hanno proposto ai propri ospiti menù da 100 euro in su, tutti ovviamente premiati dalla guida Michelin.

Il controfiletto di vitello gratinato di Enrico Crippa

Nel contesto elegante e raffinato del suo ristorante Piazza Duomo D’Alba, lo chef Enrico Crippa ha proposto un menu di 11 portate, con il pezzo forte rappresentato da un controfiletto gratinato in salsa italiana che da solo raggiungeva il prezzo di 110 euro.

L’astice preparato da Massimo Bottura

Ormai è conosciuto in tutto il mondo, non solo e non tanto per la sua partecipazione al programma di Netflix “Chef’s Table”, ma anche e soprattutto perché la sua Osteria Francescana  è salita sul podio della classifica “The world’s 50 best restaurant” 2016.

Il suo menu propone i piatti più costosi, con 9 portate al costo di 165 euro, cui si vanno ad aggiungere i 95 euro di vini. Regina del menu – decisamente salato – dello chef modenese è la portata a base di astice in doppia salsa spumosa, che da sola raggiunge i 60 euro.

Il menu “Reale” di Niko Romito

Un menu che fa onore al nome del ristorante in cui prepara ogni giorno le sue creazioni culinarie, perché è decisamente reale quello.

Chef pluristellato abruzzese, Niko Romito ha ideato un menu di 8 portate: prezzo base 150 euro che, con i vini, arriva a 250.
Il piatto più costoso della carta è l’agnello, aglio e pompelmo rosa che da solo costa 45 euro.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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