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Come si diventa pasticcere: i segreti di una professione

19 Giugno 2017
Diventare Pasticcere Professionista
Contenuti

Il settore della ristorazione sta conoscendo un periodo florido per quanto riguarda gli sbocchi professionali e una tra le domande più ricorrenti negli ultimi tempi è come si diventa pasticcere.
Quella della pasticceria è una branca particolarissima, un settore in cui tecnica e creatività vanno a braccetto e dove le conoscenze e le competenze acquisite devono aggiornarsi con una certa frequenza.

Come si diventa pasticcere: gli step

Una grande passione per i dolci

Vale per tutti i ruoli del settore ristorativo, anzi vale per ogni professione: senza passione non si va da nessuna parte. Così, chi vuol diventare pasticcere sicuramente dovrà avere una grande motivazione, un amore incondizionato per un mestiere tanto affascinante quanto faticoso e complesso, soggetto a turni ed orari di lavoro spesso massacranti. Meglio saperlo prima di intraprendere una strada che non si confà al proprio stile di vita.

Precisione e organizzazione

Altre qualità che il pasticcere deve avere sono la precisione e l’organizzazione. La pasticceria è chimica, si sente dire spesso. Ed in effetti è così: tutti gli ingredienti devono essere combinati e misurati con una maniacale attenzione e precisione. Basta sbagliare una piccola quantità di ingrediente per mandare all’aria un lavoro, una preparazione. Per cui, al bando l’approssimazione e la superficialità: sono le cose da cui rifuggire in pasticceria.
E perchè tutto possa filare liscio, l’organizzazione è fondamentale. Anche il pasticcere deve preparare per tempo la sua linea di lavoro, tenendo conto dei tempi, delle fasi, delle necessità e delle quantità.

Pazienza

La pazienza è la virtù dei forti e dei bravi pasticceri. Non dimentichiamo che un dolce, una torta hanno bisogno di tempo per essere perfetti. Le cose buone, si sa, sono quelle che provengono da una cura e da una filosofia slow.

Creatività

Chi vuole diventare pasticcere deve saperlo sin dall’inizio: la creatività è il valore fondante oltre che aggiunto. Saper preparare un dolce buono non basta: bisogna saperlo presentare in maniera artistica. E bisogna inventarsi sempre qualcosa di nuovo, meglio se si riesce a personalizzare il tutto con la propria cifra stilistica, la propria firma.
Cosa fare, allora? Imparare ad essere creativi. Non è vero o non è detto che la creatività è soltanto una dote innata: la creatività la si può apprendere con lo studio, l’applicazione, la ricerca, il tempo.
Per cui non vi resta che mettervi all’opera e sperimentare! Questo è il momento giusto per farlo.

Le conoscenze tecniche

Per essere un buon pasticcere, non basta avere delle doti personali innate o da apprendere. Ci vuole la tecnica. E la tecnica si apprende prima che sul campo anche attraverso un buon corso per pasticcere, aggiornato ed affidato a docenti professionisti in gamba, come quello di Italian Food Academy, grazie al quale apprendere le nozioni di:

  • chimica
  • biologia
  • sicurezza alimentare
  • trattamento degli alimenti
  • nutrizione
  • regole pratiche di igiene HACCP
  • organizzazione del lavoro, del personale e sistema impresa di pasticceria
  • mise en place del posto di lavoro nella pasticceria
  • attrezzature di lavoro: caratteristiche e tecniche di utilizzo dell’attrezzatura di pasticceria e dei macchinari per
  • la lavorazione dell’impasto
  • La lievitazione e la cottura
  • Il ciclo di lavorazione dei prodotti di pasticceria
  • Tecniche di pasticceria produzione di paste base
  • Pasticceria fresca
  • Pasticceria da forno: torte, biscotti, crostate
  • Creme e farciture e ripieni: crema chantilly, crema inglese, crema pasticcera, bagne, etc..
  • Decorazioni
    Accanto a questi argomenti, poi, si sperimenterà tutto quello che ha a che fare con la creatività vera e propria, stimolando la fantasia che è in ogni futuro pasticcere.

Gli insegnanti e gli strumenti: gli elementi del mestiere

Per diventare pasticceri ci sono due elementi da tenere in considerazione: apprendere dai bravi maestri e imparare ad usare gli strumenti del mestiere.

Da un lato quindi sarà molto importante avere a che fare con docenti che siano all’altezza della situazione, dall’altro è fondamentale imparare ad usare bene gli attrezzi della pasticceria, compagni di lavoro fidati, che possono aiutare a raggiungere risultati incredibili.
Per quel che riguarda i maestri, ce ne sono tanti e validissimi. Tra questi Italian Food Academy si avvale di alcuni nomi importanti, come Davide Larise  (leggi l’articolo su di lui) per pasticceria vegana.

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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