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Diventare Bar Chef: i segreti di una professione in ascesa

15 Luglio 2020
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Nel mondo del beverage è ormai una delle figure più richieste e importanti, un esperto di miscele di sapori, profumi ed emozioni, ma anche un professionista dell’accoglienza. Parliamo del Bar Chef che, tra esperienze internazionali, presso hotel e locali di lusso e consulenze per grandi brand, è una figura sempre più completa e che racchiude in sé una molteplicità di competenze diverse.

Oltre infatti a conoscere tutto della mixology e ad avere un copioso bagaglio tecnico e di conoscenze del settore, sviluppa anche una forte attitudine alla managerialità, indispensabile per gestire un locale. Per non parlare di altre qualità che gli sono richieste e che possono fare la differenze, quali creatività, curiosità, voglia di sperimentare, eleganza, empatia ed essenzialità.
Spesso, inoltre, il bar chef è anche chiamato a realizzare progetti start up per nuove aperture o dedicarsi alla formazione di giovani professionisti, oltre a studiare approfonditamente i brand, le tendenze, il lancio di nuovi prodotti del mondo degli spirits, a cominciare dagli attrezzi del mestiere.
Non solo: le nuove tendenze nella miscelazione favoriscono l’assunzione di personale qualificato che sia in grado di preparare prodotti “homemade”: sciroppi, a vermouth e bitters. Quindi, un vero e proprio Chef che si occupa non solo di abbinare il drink ad un pasto, ma anche di ampliare la visione del cliente riguardo ai cocktail tenendo cura ai particolari.

Quella dell’ideazione dei drink è senza dubbio la parte più creativa e più entusiasmante, soprattutto per chi vede questo mestiere dall’esterno, ma chi vuole diventare bar chef deve anche sapere che questa professione prevede tanto studio, esperienze e una buona trasversalità.

Il bar chef non è solo un esecutore: egli elabora strategie ad hoc in base alle richieste dei clienti, dall’ideazione di una drink list allo sviluppo di un piano di comunicazione.

Come si diventa bar chef: alcuni consigli.

1. Passione e dedizione: l’importanza dell’ascolto.

Oltre alla passione per il settore, diventare bar chef richiede una grande formazione alle spalle, per poi costruire una solida esperienza. Durante questa, poi, sarà essenziale imparare il più possibile dai maestri, osservando e carpendo mettendosi sempre in atteggiamento di ascolto umile e attivo.

2. Collezionare tante esperienze lavorative.

Un Curriculum copioso ma soprattutto esperienze maturate in diversi ambienti di lavoro possono fare la differenza, perchè aiutano a comprendere come funziona il mestiere, cosa richiede, come ci si rapporta nei confronti dei colleghi. Insomma è un arricchimento!

3. Italia ma anche estero.

Avere una predisposizione a “volare via” in ogni parte del mondo è una skill in più: non solo perché consente di apprendere una lingua straniera, cosa importante in questo settore, ma perchè permette di apprendere altri approcci lavorativi, altri costumi, altre esigenze ecc…

4. La componente fisica.

La professione del bar chef è molto impegnativa: significa stare in piedi per molto tempo, lavorare quando gli altri si divertono, avere spesso turni molto stressanti. Quindi, ad una forte dose di volontà e passione è bene anche avere una buona costituzione fisica e non lasciarsi mai scoraggiare da niente.

5. Empatia prima di tutto.

Se chiedete ai bartender o ai bar chef qual è la caratteristica principale da possedere in questo mestiere, molto probabilmente vi sarà detto: l’empatia. Un bar chef, lo ripetiamo, non prepara solo cocktail: spesso è chiamato a instaurare un vero e proprio rapporto empatico con i clienti. Deve essere comprensivo, a volte davvero paziente, sempre educato, rispettoso ed elegante nei modi…insomma, un artista dell’accoglienza!

6. Conoscenza della materia e tanta manualità.

La conoscenza sul tema, ad esempio com’è fatta la vodka, le caratteristiche di una determinata marca di whisky, i consigli su un certo tipo di gin rappresenta una condicio sine qua non. A questa, poi, va aggiunta una buona dose di manualità, che si acquisisce solo con il tempo e l’esperienza.

7. La formazione prima di tutto.

Per quanto la professione richieda creatività, ingegno e voglia di sperimentare, non si deve dimenticare che ci sono delle basi di conoscenza da possedere e che solo una buona formazione può garantire. Come il corso di specializzazione per Bar Chef organizzato da Italian Food Academy, che forma i migliori professionisti del settore, con un programma innovativo, completo e aggiornato e un percorso che va incontro anche alle esigenze lavorative di molti interessati al corso. Il programma formativo del corso prevede lo studio della produzione di prodotti Home Made come sciroppi, liquori, infusi, marmellate, arie, mousse e altre tecniche di cucina applicate al bartending, offrendo la possibilità di imparare a valorizzare i cocktail anche sotto l’aspetto visivo sviluppando varie tecniche di presentazione.

Se a tutti questi consigli aggiungete una buona dose di spregiudicatezza, di problem solving, una instancabile voglia di ricercare e sperimentare, di studiare e di aggiornarsi…allora, avrete fatto Bingo!

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L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

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