DAL NOSTRO
FOODBLOG

Comunicare il vino: i termini da utilizzare

3 Luglio 2019
comunicare il vino italian food academy
Contenuti

Comunicare il vino in modo corretto significa innanzitutto appropriarsi di un lessico enologico ben preciso, che descriva il vino e le sue caratteristiche, nella consapevolezza che si tratta di una “materia viva”, che cambia col tempo e a seguito di una serie di condizioni.

L’Associazione Italiana Sommeliers (AIS) ha riunito in una tabella i termini necessari per una descrizione sensoriale del vino: si tratta di un vero e proprio “vocabolario di base del degustatore”, che utilizza una precisa terminologia per la descrizione delle caratteristiche organolettiche e sensoriali dei vini, partendo in primo luogo dai tre momenti fondamentali della degustazione:

  1. analisi visiva
  2. analisi olfattiva
  3. analisi gusto-olfattiva

A queste analisi fanno seguito delle considerazioni finali della degustazione con i termini relativi alla valutazione dello stato evolutivo e dell’armonia del vino, in modo da dare una sintesi complessiva del valore e della qualità del prodotto.

La tabella dell’AIS offre una presentazione sintetica della terminologia, distinguendo le diverse fasi della degustazione. Nella tabella è presente una classificazione dei descrittori per campi tematici riferiti alle diverse proprietà del vino:

L’aspetto del vino e i termini per descriverlo

L’aspetto del vino rappresenta la prima macro area di interesse per descrivere e comunicare un vino.
Secondo la tabella, gli aspetti da tenere in considerazione sono:

  • colore
  • limpidezza
  • consistenza
  • effervescenza

Nello specifico è il colore permette di valutare la corrispondenza con il vitigno di origine, nonché la conformità del vino con la sua tipologia e lo stato di maturazione.
Del colore di un vino si esaminano:

  1. tonalità
  2. intensità
  3. vivacità (colore vivo, luminoso, spento, piatto, ecc.)

Ci sono anche le sfumature del colore, che presentano paragoni di tipo:

  • ellittico (come il giallo limone, bianco carta, rosso rubino)
  • con aggettivi alterati o derivati (verdolino, paglierino, cerasuolo, ecc.)
  • complementativo-relazionale (‘aranciato’, ‘ambrato’)

Il colore dei vini bianchi, giusto per fare degli esempi, prevede, oltre alle tonalità di giallo verdolino, paglierino, dorato e ambrato, anche altre sfumature come il bianco carta, il giallo pallido, il giallo canarino, il giallo limone (o citrino) e il caramello.

La limpidezza

La limpidezza è definita come l’assenza di particelle o residui in sospensione. Anche questo parametro presenta una scala di valori che va dal ‘brillante’ al ‘velato’.

La consistenza

Rappresenta la fluidità o la viscosità del vino, un fenomeno legato alla presenza di alcol e glicerina, osservabile durante la roteazione del bicchiere grazie alla formazione di gocce, le famose “lacrime”, e dei cosiddetti archetti ovvero gli spazi tra le lacrime.
Da questa osservazione il vino può apparire:

  • fluido
  • più o meno consistente
  • viscoso

L’effervescenza

Quando si degusta uno spumante non si parla più di consistenza ma di effervescenza, ossia la formazione di bollicine di anidride carbonica (detto anche perlage). Di questo parametro si valutano:

  • quantità delle bollicine
  • qualità
  • persistenza

Vuoi diventare un esperto conoscitore del mondo del vino e imparare a comunicare il vino in modo impeccabile? Scopri i due master IFA:
Master in CRITICA ENOGASTRONOMICA
Master in VITICOLTURA E MARKETING DEL VINO

Vuoi avere maggiori informazioni sui nostri master e corsi?

Logo IFA

Accademia di Alta Cucina e Food Management

FOODBLOG

L’eccellenza da oggi conviene di più

Grazie al Bonus Chef puoi ottenere un credito fino ad un massimo di 6.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per la tua formazione professionale.  

Dal 27 febbraio 2023 sarà possibile presentare domanda al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il Bonus Chef.

CHE COS’É?

Il Bonus Chef 2023 consiste in un credito d’imposta del 40% (fino ad un massimo di 6.000 euro) riconosciuto sulle spese legate al settore della ristorazione a favore dei soggetti esercenti l’attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti.

PER OTTENERE IL BONUS:

– bisogna aver sostenuto, tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, una o più delle spese ritenute ammissibili al beneficio

– si deve essere residenti o stabiliti del territorio dello Stato;

– i soggetti richiedenti devono essere nel pieno godimento dei diritti civili.

LE SPESE AMMISSIBILI:

– Acquisto di beni strumentali durevoli (macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari, strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione)

– Partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

COME FUNZIONA IL BONUS CHEF 2023

Il credito del 40% è utilizzabile in compensazione mediante F24, che andrà presentato all’Agenzia delle Entrate. Il credito è esente da IRPEF e IRAP. 

È possibile, inoltre, la cessione del credito con il trasferimento dell’agevolazione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. 

💬 Serve aiuto?